Avocado: cosa si nasconde dietro la loro produzione?

Deforestazione, inquinamento, sfruttamento dei lavoratori e criminalità organizzata: ecco cosa si nasconde dietro la produzione degli avocado.

Denominato il frutto del paradiso, considerato il superalimento tra i superfood, l'avocado si è affermato come un pilastro fondamentale della dieta vegana, nonché una scelta popolare per colazioni salutari in numerose famiglie, che preparano regolarmente gli avocado toast.

In soli alcuni anni, l'avocado è salito alla ribalta, diventando uno dei frutti più desiderati e venduti a livello globale.

Quando li acquistiamo al supermercato, non pensiamo che la loro produzione comporta impatti ambientali negativi come la deforestazione e l'inquinamento e lo sfruttamento dei lavoratori.

Il fenomeno del "mercato degli avocado di sangue", richiama l'attenzione sulla necessità di un consumo più consapevole e di politiche più stringenti e efficaci per contrastare le problematiche legate alla produzione di questi frutti.

Solleva questioni importanti riguardanti la sostenibilità, la giustizia sociale e la lotta alla criminalità, sfidando consumatori, aziende e governi a riflettere sulle proprie responsabilità e sulle possibili soluzioni per mitigare gli impatti negativi associati alla domanda globale di avocado.

Blood Avocados, il mercato degli "avocado di sangue"

Il fenomeno più emblematico legato agli "avocado di sangue" si verifica in Messico, dove i cartelli del narcotraffico hanno esteso le loro operazioni alla produzione di avocado, cercando così di infiltrarsi nell'economia legittima.

In particolare, lo Stato di Michoacán, uno dei maggiori produttori di avocado del paese, è stato teatro delle attività del Cartello di Jalisco Nuova Generazione (CJNG), come evidenziato in vari report.

L'intervento dei cartelli nella produzione di avocado a Michoacán ha portato a molteplici danni. Il CJNG ha esercitato violenza sui contadini, occupato illegalmente terreni e persino distrutto aree forestali per far posto alle coltivazioni di avocado. La domanda elevata per questo frutto e la scarsa regolamentazione della sua produzione facilitano l'ingresso nel mercato di prodotti di origine dubbia, similmente a quanto accade per altri beni come i diamanti o il petrolio.

Il concetto di "avocado di sangue" fa riferimento agli avocado coltivati in aree dominate da organizzazioni criminali. Questo settore è in rapida espansione, avendo già raggiunto un valore di mercato di 10 miliardi di dollari, con previsioni che indicano una crescita fino a quasi 30 miliardi nei prossimi decenni.

Oltre ai noti problemi ambientali e etici, sta emergendo una questione altrettanto grave ma meno conosciuta: quella relativa alla sicurezza e alla conformità legale. In determinate situazioni, le organizzazioni criminali impongono tributi alle coltivazioni attraverso estorsioni a danno di agricoltori e proprietari di piantagioni, o addirittura si impadroniscono militarmente dei terreni coltivabili.

Questo perché la produzione di avocado necessita di specifiche condizioni climatiche e terreni fertili, rendendoli obiettivi attraenti per i cartelli che cercano di inserirsi in questo lucrativo mercato.

Le coltivazioni di avocado e l'impatto sull'ambiente

Uso della terra: Le coltivazioni di avocado richiedono grandi quantità di terra e acqua, il che può portare a una riduzione della biodiversità e alla deforestazione in alcune aree. Inoltre, l'avocado è spesso coltivato in aree che in passato erano boschive o zone umide, il che può avere un impatto negativo sulla flora e sulla fauna locali.

Uso delle risorse idriche: L'irrigazione necessaria per le coltivazioni di avocado può portare a una riduzione delle risorse idriche disponibili per altre attività, come l'agricoltura, l'industria e le comunità locali. Inoltre, l'uso eccessivo di acqua per l'irrigazione può portare a una riduzione della qualità dell'acqua e a problemi di salinizzazione del suolo. Per produrre un chilo di avocado servono infatti circa duemila litri di acqua.

Emissioni di gas serra: Un'altra questione critica è l'impatto ambientale legato al trasporto degli avocado a livello globale, che genera significativa inquinamento. I trasporti utilizzati per consegnare oltre 10.000 tonnellate di avocado all'anno in Italia consumano grandi quantità di petrolio, contribuendo così all'inquinamento e all'intensificazione dell'effetto serra.

L'avocado siciliano: un acquisto più ecosostenibile

Nelle aree del catanese, in particolare a Giarre, e nel trapanese, le coltivazioni di avocado sono particolarmente estese e floride.

Questo successo si deve alle condizioni climatiche della Sicilia orientale, che si rivelano più propizie per queste piantagioni rispetto ad altre zone, come quella palermitana, per esempio.

Come è nata l'idea di coltivare avocado in Sicilia? Spinti dal crescente successo culinario di questi frutti, numerosi agronomi hanno esplorato la fattibilità di avviare coltivazioni sull'isola. Gli avocado richiedono terreni sabbiosi con scarsa o nulla ritenzione idrica, un'altitudine non oltre i 200 metri e, idealmente, la protezione offerta da altre piante o alberi per schermare i frutti dalle avversità climatiche.

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