Rapporto ISTAT: le famiglie italiane spendono di meno su alimenti e abbigliamento

Durante l’ultimo anno le famiglie italiane hanno effettuato tagli drastici ai consumi alimentari, ai prodotti per l'igiene personale e abbigliamento.

Durante l’ultimo anno, sia a causa del momento economico non certamente favorevole sia a causa dell’inflazione che sta affossando il potere d'acquisto, le famiglie italiane hanno effettuato tagli drastici ai consumi.

Purtroppo, la crescita degli stipendi in Italia è la più bassa di tutti i Paesi dell’Unione Europea.

Limitazione dei consumi da parte delle famiglie italiane

Se nel comparto dell’abbigliamento, calzature incluse, il risparmio era per certi versi prevedibile, stupisce che i tagli abbiano riguardato anche i consumi alimentari.

Sulla base dell’ultimo rapporto ISTAT, la percentuale delle famiglie italiane che asserisce di aver ridotto il budget per quanto riguarda la spesa per i cibi è salita di 5,5 punti percentuali, passando al 29,5% del 2022 rispetto al 24,4% del 2021.

Ci sono stati dei tagli anche alle bevande, per la precisione di 3,7 punti percentuali, con il passaggio dal 29,6% al 33,3%, e per gli articoli per l'igiene personale, nello specifico di 3,9 punti percentuali, con il passaggio dal 31,7% al 35,6%.

Fa un certo effetto, invece, constatare che le spese destinate alla sanità siano leggermente aumentate: se nel 2021 il 76,9% delle famiglie italiane asseriva di aver aumentato la quota annua destinata alle cure mediche, nel 2022 il 78,4% delle famiglie del nostro Paese ha sottolineato come ci sia stata maggiore attenzione nei 2022 in relazione ai comportamenti di acquisto inerenti alle spese sanitarie.

Il discorso in oggetto si è rivelato perfettamente valevole anche per quanto riguarda l'importo annuo indirizzato ai carburanti: nel 2021, il 66,5% delle famiglie italiane sosteneva di spendere di più. Nel 2022, si è passati al 67,1%.

A quanto è ammontata nel 2022 la somma media annua destinata alla spesa alimentare?

In riferimento ai numeri assoluti, la somma media stanziata dalle famiglie italiane per l’acquisto dei beni alimentari, corrisponde a 2.625.

Se confrontata rispetto a quella del 2021, pari a 2.413, c’è stato un aumento di 212 euro. Tuttavia, non va dimenticata l’inflazione: ragion per cui, il potere d’acquisto è sceso sensibilmente.

La questione appare ancora più evidente al Sud Italia, dove si evidenzino importanti differenze rispetto al Nord, dato che si spendono 782 euro in meno all’anno per l’acquisto dei generi alimentari. E tra le famiglie immigrate, questo aspetto risulta ancora più evidente, visto che in media si spendono 952 euro in meno.

Insomma, i divari territoriali si dimostrano decisamente ampi, anche quando si tratta di consumi alimentari.

Il settore dell'abbigliamento è quello dove si risparmia di più

Come prevedibile, nel 2022, è stato il comparto dell'abbigliamento quello dove ci sono stati più tagli. Fa un certo effetto notare come nel 2021 fossero stati viaggi e vacanze i protagonisti del risparmio. Ma si era ancora in emergenza Covid-19.

Conclusioni

Tirando le somme, nel rapporto ISTAT ciò che viene fuori è che le famiglie italiane si stanno adattando alle sfide dello scenario inflazionistico, riducendo non solo in quantità ma anche in qualità il budget destinato alla spesa alimentare, all'abbigliamento e ai prodotti per l'igiene personale.

I dati appaiono molto allarmanti, specialmente per quanto riguarda le famiglie meno abbienti: la spesa dei generi alimentari si è abbassata tra il 2021 e il 2022 di ben 2,5 punti percentuali. Diverso il discorso per le famiglie più abbienti, in quanto si è registrato un aumento pari all'1,8%.

L'unica possibile svolta, a oggi, sembrerebbe rappresentata dagli eventuali sostegni al potere d'acquisto delle famiglie del nostro Paese.

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