Spugne da cucina: ogni quanto cambiarle?

Uno studio tedesco ha dimostrato che sulle spugne da cucina è presente una quantità enorme di batteri. Igienizzarle non serve a nulla. Vediamo insieme perché.

Attenzione alle spugne da cucina: contengono gli stessi batteri che si trovano nelle feci.

Fonte di patogeni e miliardi di batteri, le spugne da cucina andrebbero cambiate una volta a settimana.

Spugne da cucina come le feci: contengono miliardi di batteri

In realtà si sapeva già che le spugne da cucina nascondessero una enorme quantità di batteri.

Sembra un paradosso, perché vengono utilizzate per pulire i piatti, ma tant'è. Tuttavia, a conferma di quanto già risaputo è uno studio tedesco che parla: il team di ricercatori dell'università di Furtwangen, dopo appurate analisi di laboratorio, ha confermato che nelle morbide e comodissime spugne da cucina, specialmente nella schiuma, è presente un'alta concentrazione batterica che può essere paragonata ai microbi presenti nelle feci.

Spugne da cucina: lo studio e i risultati

Il professore Markus Egert, autore dello studio in questione, ha confermato quanto detto sopra: durante le analisi di laboratorio fatte sulle spugne da cucina, sono state rilevate le stesse quantità di batteri che si trovano nelle feci umane.

Secondo lo studioso non esiste altro posto al mondo tanto sporco e contaminato.

È un dato inquietante, se pensiamo che si tratta di un prodotto che usiamo tutti i giorni per lavare piatti e stoviglie. Se ci addentriamo maggiormente nello studio effettuato, scopriamo anche i numeri: secondo i dati emersi, in appena un centimetro cubo di spugna sono presenti circa 82 miliardi di batteri che appartengono a più di 300 specie differenti.

Tra questi batteri vi è quello responsabile del cattivo odore e di infezioni, il Moraxella osloensis, ma sono presenti anche altri batteri come lo Staphylococcus aureus, l'Escherichia coli, la Salmonella e tanti altri.

Ciò che sorprende maggiormente è che, sempre secondo la ricerca, pulirle o tentare di igienizzarle e sterilizzarle non serve a niente. I ricercatori hanno affermato che le spugne regolarmente pulite contenevano una percentuale di batteri maggiore rispetto alle altre.

Lavarle e igienizzarle non è soluzione

Dalla ricerca è emerso che lavare le spugne non è la soluzione poiché si rischia solo di peggiorare la situazione.

Quindi non servirà a nulla metterle in lavatrice, tentare di igienizzarle in microonde o lavarle con aceto e bicarbonato: in questo modo andrebbero via solo i batteri più deboli ma resisterebbero quelli più aggressivi e pericolosi.

Una possibile soluzione è quella di cambiare le spugne ogni settimana o al massimo ogni 15 giorni.

Se poi la spugna che si sta utilizzando è particolarmente deteriorata, allora andrebbe cambiata anche prima.

Un altro consiglio per evitare contaminazioni di batteri è quello di utilizzare spugne diverse in base agli usi: l'ideale sarebbe utilizzare una spugna per lavare piatti, pentole e stoviglie, un'altra per lavare taglieri, utensili o coltelli che magari sono entrati in contatto con carni crude e una nuova spugna per pulire il piano di lavoro. Per non confonderle, si può optare di acquistarle di colori differenti.

In generale, il consiglio è di utilizzarle con le mani perfettamente pulite, ma è meglio se si indossano i guanti.

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