Paella - storia, origini e consigli

La paella è un piatto tipico della Comunità Valenciana, diffusosi poi in tutta la Spagna. Vediamo insieme la sua origine, curiosità e tipi di paella.

La paella, preparata con riso, zafferano, verdure, carne o pesce, è un piatto tipico della cucina spagnola, originario della Comunità Valenciana e diffusosi poi in tutta la Spagna.

Per gli spagnoli, la paella ricorda la convivialità e lo stare insieme: viene consumata principalmente la domenica a pranzo, momento in cui tutta la famiglia è riunita.

Origini della paella

La verità riguardo ai tipi di paella, sull’origine, la storia e gli ingredienti delle migliori ricette è custodita senza dubbio nel Diccionario de la Real Academia Espagnola che si rifa’ alle istruzioni preziose di Josep Orri nel secolo XVIII. 

La vera paella, denominata in primis alla Valenciana, deve i suoi onori alla cultura contadina, grazie al lavoro dei fattori al servizio dei ricchi latifondisti. Questi riuscivano a racimolare ogni giorno ingredienti di scarto, seppure pregiati, fino a creare un piatto che divenne nel tempo il più tipico della Spagna.

La regione de La Albufera a Valencia vanta un’eredità speciale che lasciarono i Mori fin dal secolo VIII. In quell’epoca gli abitanti delle risaie si riunivano per cucinare insieme gli ingredienti raccolti, sopra ad un braciere di legni di arancio.

Dove si cuoce la Paella?

L’ideale per il convivio era la speciale paellera, una derivazione latina del termine patella, equivalente al significato attuale di padella.

Altre teorie legate alla conquista arabica fanno passare il termine Paella al pari di un avanzo di cucina denominato baqiyah.

È necessario premettere che senza la tipica paellera, che varia da 40 centimetri di diametro fino ai 2 metri, il miracolo della socarrat non potrà mai avvenire: per ottenere la tipica crosticina bruciacchiata della paella è proibito mantecare il cereale come se fosse un risotto. 

Quale riso utilizzare per la Paella?

Il riso ideale per preparare la paella è il Bomba, caratterizzato da un chicco rotondo, di colore bianco perlaceo e ricco di amilosio: per questo ultimo motivo, il riso Bomba assorbe molto bene il brodo e tiene alla perfezione la cottura.

Quale vino abbinare

Secondo la tradizione la Paella si gusta con la Sangria.
E' possibile però optare per vini italiani. Dato il mix di sapori che caratterizza questo piatto, sono indicati vini bianchi aromatici come un Müller-Thurgau, un Sauvignon Blanc, un Vermentino di Sardegna o Gewürztraminer.
Chi preferisce invece un rosso può servirla con un Dolcetto d'Alba o un Lambrusco, mentre se vogliamo mettere tutti d'accordo possiamo bere un rosè.

Tipi di paella

1. Paella Valenciana

La paella valenciana può essere chiamata così solo se contiene i dieci ingredienti di base della preparazione tradizionale: pollo, coniglio, taccole, fagioli bianchi, pomodoro, riso, olio, acqua, zafferano e sale.
Sono ammesse alcune varianti (carciorfo, aglio, anatra, paprika, rosmarino e lumache). Senza uno di questi ingredienti non può essere chiamata "valenciana", così stabilisce il Consiglio regolatore della denominazione di origine Arroz de Valencia.

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2. Paella mista

Nella paella mista (mixta in spagnolo) con il riso troviamo l'aragosta, le cozze, le vongole, il pollo, i gamberetti, il maiale, il chorizo, peperoni, piselli e spezie.
Questa tipologia è quella più amata e conosciuta tra i turisti, ma i valenciani la disprezzano perché non rispetta la ricetta originale.

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3. Paella de Marisco

Nella paella de marisco (paella di pesce) al posto della carne troviamo molluschi e pescado: scampi, gamberi, calamari, seppie, vongole, piselli, peperoni, zafferano, aglio e prezzemolo.

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Curiosità sulla paella: il decalogo per gustarla in compagnia

Non c’è niente di meglio per stare in compagnia che preparare una vera paella a regola d’arte e consumarla seguendo alcune regole.

  1. La paella va portata direttamente a tavola nel suo recipiente di cottura. È buona norma prelevare la paella dal bordo al centro della padella, seguendo la linea tracciata dal vicino
  2. Ci si deve disporre intorno alla paellera con distanze eque e simmetriche tra affamati e ospiti più parchi.
  3. Obbligatorio l’uso del cucchiaio per consumare tutti i tipi di paella, meglio se di fattura tradizionale in legno.
  4. Il limone non può mancare nella paella, anche se non sempre tutti l'accettano.
  5. Dopo il riposo della preparazione nella paellera si deve attendere il permesso di degustare dichiarato dal patriarca.
  6. I commensali soddisfatti per la buona riuscita della paella possono esprimere i complimenti allo chef ogni 2 cucchiaiate.
  7. Qualsiasi bocconcino di carne esca dalla teglia non potrà mai essere rimesso al suo posto originario
  8. Quando si è pieni, basta deporre il cucchiaio sul bordo della paellera; la postazione sarà ritenuta libera e accessibile solo per il commensale attiguo
  9. Non si deve mai girare in senso rotatorio la padella per approfittare di ulteriori porzioni di paella
  10. Si considera terminato il rito gourmet della paella valenciana quando tutti i commensali all’unisono decidano di abbandonare la pietanza, o quando non sia rimasto nemmeno un chicco di riso sulla padella.

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Commenti degli utenti (1)


Arpocrate Brambilla
martedì 12 marzo 2019

eccezionale

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